L’imprenditoria sociale sfida la crisi
“Il non profit, motore dell’Europa”, è il titolo dell’incontro svoltosi al Meeting di Rimini e moderato da Monica Poletto, presidente della Compagnia delle Opere - Opere Sociali- Tag:
La Commissione Europea ha recentemente presentato un documento per l’imprenditoria sociale, un riconoscimento importante della capacità delle imprese sociali e dell’economia sociale di offrire risposte innovative alle attuali sfide economiche. L’importanza di questa iniziativa è stata ribadita da Monica Poletto, presidente della Compagnia delle Opere – Opere Sociali, nell’introdurre l’incontro dal titolo “Il non profit, motore dell’Europa”. Relatori: Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà e Membro del Comitato Economico Sociale Europeo (CESE), Marco Morganti, amministratore delegato di Banca Prossima e Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea.
Di che cosa ha bisogno oggi l’impresa sociale, in Italia e in Europa? Perché mai nel terzo millennio uomini e donne si dedicano a opere che non generano profitto per gli azionisti o soci?
In Europa sono 11 milioni le persone che lavorano in ambito sociale (in Italia sono 6 milioni) e la Commissione Europea ha inserito l’imprenditoria sociale tra le dodici leve dell’atto sul mercato unico per stimolare la crescita e rafforzare la fiducia dei cittadini europei nel loro mercato interno. «Per sviluppare il non profit – sottolinea Guerini – è importante la fiducia, un bene che si è smarrito. Il terzo settore può servire a riacquistarla, perché nel momento stesso in cui condividiamo un progetto, un’idea, sviluppiamo fiducia. Questo vale per sviluppare qualsiasi buona impresa, sia profit che non profit».
Quello di Banca Prossima, banca esclusivamente dedicata al non profit, è un esperimento unico al mondo. «Il non profit italiano – ha commentato il suo amministratore delegato Marco Morganti – ha finora resistito bene alla crisi, svolgendo un ruolo essenziale di stabilizzazione in due modi: ha garantito continuità nei servizi di welfare e di coesione sociale nel momento di una inevitabile contrazione di quelli forniti dal settore pubblico. Anche per questo, a differenza del mondo for profit ha continuato a creare occupazione». «Questa economia esprime il meglio del nostro Paese – ha continuato l’ad di Banca Prossima – e tutte quante le banche devono prendere cognizione della sostenibilità del terzo settore. Vorrei che Banca Prossima diventasse uno strumento affinché le banche prendano atto della qualità del credito di Banca Prossima che è a disposizione del sistema».
Che cosa sta facendo l’Europa a sostegno di un settore che svolge un ruolo sociale ed economico così importante? L’Europa è profondamente consapevole dell’importanza di questo settore che in Paesi come Italia, Francia e Germania sta registrando un forte incremento degli occupati, dimostrandone così tutta la sua vivacità. Nel documento della Commissione Europea, di cui Tajani è tra i firmatari, sono tre i punti che il vicepresidente ha illustrato alla platea del Meeting e su cui la Commissione sta lavorando: la volontà di migliorare l’accesso al credito, di incrementare la visibilità dell’impresa sociale e infine di migliorare e rendere più agile il contesto